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Hysaj e Mario Rui mai sopra le righe eppure efficaci e godibilissimi come i vini di Casa D’Ambra

I due difensori del Napoli come il Per ‘e Palummo e la Biancolella d’Ischia di Casa D’Ambra, qualche partita importante se la fanno scivolare addosso

Hysaj e Mario Rui mai sopra le righe eppure efficaci e godibilissimi come i vini di Casa D’Ambra

Fedeli a se stessi

Vi sono vini che hanno caratteristiche uniche ed originali spesso però irrimediabilmente legati alla loro terra di origine tanto da risultare buonissimi e indimenticabili quando bevuti sul posto quanto un po’ sfuggenti semmai riproposti a tavola a casa propria o una sera a cena da amici. Buoni sono buoni, come sempre, ci mancherebbe, perdono forse un poco di poesia. Pensateci, camminando per le strade sul porto d’Ischia, Forio o Casamicciola si rimane conquistati dai sorrisi e dalla vivacità delle migliaia di persone che certe sere d’estate riempiono l’isola di mille suoni e colori, gente seduta al bar, nei chioschi e nei ristoranti mangiano e bevono felici calici di Per ‘e Palummo e Biancolella come se non ci fosse un domani. L’atmosfera è gioviale, quello stato d’animo, quei vini rendono uniche quelle serate che rimangono dentro come un ricordo suggestivo e indimenticabile.

Elseid Hysaj e Mario Rui

Sono segnati forse dallo stesso destino, sono due buoni calciatori, in certe partite riempiono gli occhi per quanto faticano duramente su quella fascia di competenza, Hysaj a destra, Rui a sinistra, corrono, rincorrono, ripartono; ogni tant’ però fanno anche fatica a mettersi alle spalle il passato, come si fossero quasi immolati al tempo che fu di Sarri, così qualche partita importante pare che se la fanno scivolare addosso vist’ e nun vist’, come se fossero poco inclini a fare quel salto di qualità che un po’ tutti, dopo le tante stagioni azzurre ormai alle spalle si aspettano. O no?

Casa D’Ambra è una istituzione sull’isola d’Ischia, la proprietà conta su circa una dozzina di ettari di proprietà tra i più vocati dell’Isola e acquista inoltre da più di 150 viticoltori ischitani di cui 120 associati in Cooperativa. Qui non si è mai sfuggito alla tradizione, l’azienda coltiva e produce quasi esclusivamente varietà locali, Biancolella, Forastera e Uvarilla a bacca bianca e il Per’ ‘e Palummo (piedirosso) e Guarnaccia a bacca rossa. Una tradizione autentica capace di conquistare i palati del mondo, andando ben oltre l’isola, Napoli e l’Italia, senza farsi mancare nel frattempo il recupero, lo studio e la valorizzazione di vecchie varietà come, tra le altre, Guarnaccello, Coda Cavallo e Streppa rossa, Don Lunardo, Uva romana e Uva procidana, attività di ricerca fortemente voluta da Andrea D’Ambra, non a caso tra i personaggi del vino Campano di maggiore spessore professionale degli ultimi trent’anni.

Sono questi vini ogni anno estremamente fedeli a se stessi, territoriali e franchi, immediati e di pronta beva, mai sopra le righe eppure efficaci e godibilissimi.

Il Per’ ‘e Palummo

E’ avvenente, vinoso, leggero al palato e giustamente sapido, manca forse di profondità ma quando chiamato in campo fa il suo e lo fa molto bene. E’ uno di quei vini da tenere comunque sempre a portata di mano in casa. Le voci che lo vedono vicino a club d’Inghilterra lusingano, ma Elseid la sua Premier già ce l’ha qui a Napoli da quasi quattro anni e l’albanese, checché se ne pensi, anche nel nuovo corso ancelottiano, pur nella ricerca di una nuova valida variazione tattica su quella fascia difensiva non sembra aver perso centralità, anzi, forse giusto qualche partita, che vista la rosa attuale, dovrebbe servirgli da stimolo nel crescere e fare meglio. Come si dice, so‘ fesseria ‘e café!

Il bianco base di Casa D’Ambra

Così è pure la Biancolella d’Ischia 2017 un vino sempre luminoso, sottile e caratteristico, dal naso floreale e mediterraneo, asciutto al palato, brevilineo e dal finale di bocca piacevolmente ammandorlato. In certe annate, questa stessa tipologia, con le uve provenienti dalla Tenuta Frassitelli sa essere vieppiù profondo e di gran classe. Mario Rui da quando è a Napoli ha disputato stagioni più che onorevoli, macina chilometri, spesso con grande qualità soprattutto nella fase offensiva, un po’ meno quando attaccato nello stretto da taluni avversari, certo il fisico, la statura quella è ma Rui c’è, o almeno ci prova, e nelle sue migliori partite ha saputo regalare anche picchi di gran classe palla al piede e nei calci da fermo

 

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