Gaming console: successi e insuccessi borsistici di Nintendo, Sony e Microsoft

 

 

In ambito economico e finanziario, per spiegare l’insuccesso o il successo di un titolo azionario, si parla di correlazione. Gli analisti finanziari fanno correlazioni d’ogni tipo per trovare le ragioni per cui in borsa si sia verificato un flash crash, o al contrario un ottimo risultato.
In finanza, esiste il “coefficiente di correlazione” con cui si calcola se un asset è correlato positivamente o negativamente ad un altro. Le principali correlazioni solitamente applicate riguardano: le azioni e il ciclo economico, le azioni e le obbligazioni, due coppie di valute monetarie, l’andamento di una valuta e il ciclo economico del Paese emittente e così via.
Cosa c’entra tutto ciò con le gaming console e con il successo o l’insuccesso borsistico di Nintendo, Sony e Microsoft? C’entra molto. Le gaming console e le azioni delle rispettive aziende produttrici formano una di quelle “strane” correlazioni di cui tiene conto chi fa
leva finanziaria con i CFD, una tecnica d’investimento di cui spieghiamo il funzionamento nella guida dedicata.

A sostegno di quanto affermato, una recente ricerca ha scoperto che la commercializzazione di una nuova game console incide significativamente sull’andamento in borsa del titolo azionario dell’azienda produttrice. La correlazione è così stretta, che gli azionisti vivono con grande apprensione le fasi di lancio delle nuove console di gioco.

Alcuni esempi di correlazione tra il lancio delle gaming console e le azioni di Nintendo, Sony e Microsoft

Nel 2008 Nintendo lanciò la console DSi, una rivisitazione del modello DS più snella rispetto alla precedente. La Nintendo DSi non fu accolta favorevolmente dai mercati e il titolo azionario dell’azienda giapponese passò dai quasi 46 mila yen di valore a 33 mila yen in sette giorni (-23,48%).
La stessa azienda, nel 2010, introdusse nel mercato del gaming la Nintendo 3DS, una versione con display per la visione in 3D di video e immagini; questo bastò perché il titolo guadagnasse in borsa il 17,01% in sette giorni.
Identica sorte toccò a due versioni della PlayStation prodotte da Sony. La Playstation 2, immessa nel mercato agli inizi del primo trimestre del 1999, fece guadagnare al titolo azionario il 5,4% in sette giorni. Ben 14 anni dopo non ebbe la stessa fortuna la PlayStation 4, il cui battesimo commerciale fece perdere al titolo e agli azionisti il 3,09% in una settimana.

 

Non sempre è “buona la prima” nel mondo del gaming: Microsoft, annunciando il lancio della Xbox nel luglio del 2001, vide il suo titolo perdere l’1,39%. Quattro anni dopo, l’Xbox 360 fu accolta favorevolmente dai mercati finanziari e il titolo si apprezzò del 6,04% in sette giorni. Quale variabile gioca a favore o a sfavore? A questa domanda potrebbe rispondere uno dei padri fondatori dell’economia comportamentale e premio Nobel all’Economia nel 2017, Richard H. Thaler. Grazie ai suoi studi sappiamo che alla base delle scelte economico-finanziarie dei singoli ci sono i principi della psicologia che, influenzando gli investitori, hanno un forte impatto anche sui mercati. Si deve inoltre considerare, per quanto riguarda le gaming console, il reale livello di innovazione tecnologica del nuovo modello.

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