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Chiesa del Carmine

16 Luglio 2019
chiese, notizie

La Chiesa del Carmine di Gela, che si affaccia sull’antistante piazza Roma, è dedicata alla Madonna del Monte Carmelo e risale probabilmente al 500′.

Fu edificata assieme all’attiguo convento, dai PP. Carmelitani.

Essa presenta un’unica navata con campanile postero-laterale, dieci finestre laterali, sui cui vetri si trova istoriata una croce e otto cappelle con altari.

La torre campanaria ha una cuspide rivestita da mattonelle di maiolica.

In origine c’era il vecchio campanile a cupoletta danneggiato dall’ultima guerra.

L’architettura ella chiesa è semplice nello stile, con capitelli in stucco.

Sul pavimento della chiesa, dopo l’ingresso, vi è un riquadro con su scritto” CAN.ROSARIO DAMAGGIO FECE NEL 1938”.

Sul soffitto della navata si osservano due riquadri con decorazioni in stucco e una tela dove è raffigurata la scena della “ Tempesta sedata”.

Sul lato destro troviamo un’acquasantiera di marmo del 1571, con vasca sul cui bordo vi è raffigurato lo stemma dei carmelitani.

Negli interni dell’edificio religioso esistono diverse pale dipinte del 1700.

Sul lato destro: i dipinti “i Santi Carmelitani e “ San Giuseppe” e le statue di San Rocco e della Madonna del Carmine.

Tra la terza e la quarta cappella, un pulpito in legno realizzato da Baldassare Accomando, artista locale.

Sul lato sinistro: i dipinti “Martirio di San Lorenzo “ e “ L’Annunziata” e poi la statua  cuore di Gesù.

E’ particolare un dipinto su tavola, su fondo oro, della Crocifissione (forse l’opera d’arte più pregiata della chiesa), raffigurante Cristo in croce, la Madonna e San Giovanni. Questa tavola veniva usata per chiudere la custodia del Crocifisso di carta pesta.

Vi è poi un organo del 1917 con 9 registri e infine una statua del XV secolo in cartapesta del Crocifisso, nella cappella centrale.

La storia miracolosa del Crocifisso

Il Crocifisso è in stile bizantino, dipinto in nero ebano, adagiato su uno strato di bambagia, in un tabernacolo di legno con cornice dorata.

Nel 1602 si dice, cominciò a trasudare sangue e acqua per cinque giorni.

L’evento stupì tutti ed ebbe talmente tanto clamore che richiamò i religiosi e laici di tutta la Sicilia. Per accertarsi che l’evento accaduto fosse reale, si decise di appoggiare la statua su di un letto di cotone e chiuderlo in una stanza.

Dopo qualche giorno si vide che il cotone era inzuppato di sangue.

E’ per questo motivo che è tuttora ritenuto dalla popolazione gelese, un simulacro miracoloso e venne allora eletto patrono della città.

Oggi continua ad essere oggetto di venerazione ed è celebrato l’11 gennaio.

Sotto tale statua vi è un dipinto con cornice a raggera che raffigura L’Addolorata, mentre ai lati si notano due angioletti in legno dorato. Sulla volta della cappella vi sono affreschi che raffigurano lo Spirito Santo, angeli, l’apparizione della Madonna del Carmine al papa Onorio III, e infine l’apparizione della Madonna a San Simone Stock. Sul pavimento vi è un riquadro raffigurante lo stemma dei carmelitani, un monte con la croce e tre stelle.

Al lato sud della chiesa, c’è un giardinetto.

Si ringrazia Cerniglia per le foto.

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