Non sentiamoci in colpa se non siamo felici a Natale. Per il 67% degli italiani durante le feste prevale la malinconia

Insieme alle luci, agli alberi addobbati e ai cori di voci bianche, il Natale porta con sé un velo di malinconia talvolta incomprensibile, che può trasformarsi in un vero e proprio tormento e odio verso le festività. In occasione del periodo natalizio, gli esperti di Guidapsicologi.it hanno deciso di approfondire il tema della malinconia, dialogando con gli utenti e fornendo una lettura di ciò che avviene in questo periodo così intenso dal punto di vista emotivo. Perché il Natale non è di per sé triste o felice, bisogna solo trovare il proprio modo per viverlo al meglio.

Perché si ha malinconia durante le feste
I motivi della malinconia possono essere diversi, e variano da persona a persona, ciò che è certo è che in molti casi a rendere insopportabili questi giorni è la memoria di ciò che è stato e non sarà più. Le feste di Natale, con la loro atmosfera magica, sono portatrici della dicotomia gioia e dolore. La gioia di momenti condivisi che non torneranno più, la consapevolezza del tempo che passa, i posti vuoti a tavola delle persone che non sono più con noi, le dinamiche che cambiano. Le feste ci sbattono in faccia tutto questo, e lo fanno con il sorriso, perché non dimentichiamo che a Natale siamo tutti più buoni. Un altro fattore importante è la lo stravolgimento della routine che fa emergere tutte le mancanze che normalmente sono soffocate dall’azione continua, generando un senso di vuoto.

A provare questo senso di malinconia è il 67% degli italiani, solo il 33% degli intervistati afferma infatti che le festività gli mettono allegria. A contribuire è senza dubbio l’idea condivisa dal 72% per cui i regali sono puro consumismo mentre per il 28% sono la parte migliore delle feste. Malgrado questa visione poco felice del Natale, solo il 20% considera che sia la festa dei bambini, per 8 intervistati su 10 il Natale è di tutti.

Il peso di tutti felici e dover essere felici
La tradizione vuole infatti che durante le feste bontà e gioia riempiano i nostri cuori. Un concetto molto bello di per sé, ma non per forza attuabile. Non per tutti e non in tutti i momenti, perché non siamo tutti uguali, come non siamo immutabili nel corso della nostra vita.

Il peso di una felicità imposta dall’esterno, sempre più presente nella nostra società, trova nel Natale il suo livello massimo di espressione, facendo sentire inadeguati tutti coloro che non si riconoscono in questo stato. Il fatto di rinnegare la malinconia imponendo un modello che contempli unicamente la felicità, non fa che accentuare il malessere e generare un senso di colpa ingiustificato. Non c’è nulla di male se non ci si identifica con il sentimento proposto dalla società, soprattutto quando significa adattarsi a schemi che si ripropongono mettendone in luce la vacuità.

Dover stare con persone che non abbiamo voglia di vedere
Spesso il Natale è un trionfo di pranzi e cene con persone con cui non si prenderebbe nemmeno un caffè. Il classico “ci vediamo prima di Natale, vero?” e ci si chiede “Ma se non ci siamo visti durante un anno intero, perché vederci proprio prima di Natale?”. Eppure è così, queste feste sono uno spartiacque e come tali ci riconducono a rincorrere una chiusura d’anno, per essere pronti a iniziare quello nuovo.

Questa pratica non ha nulla di davvero necessario, è semplicemente una convenzione condivisa a livello sociale, e ognuno ha il diritto di aderirvi come meglio crede e come si sente a seconda del momento personale che sta vivendo.

Consigli per superare la tristezza durante il periodo di festa

1. Partire. Pratica diffusa, non dobbiamo essere eroi, ma pensare a noi. Se stare a casa durante l vacanze aumenta il senso di malinconia, perché non trovare una soluzione alternativa e divertente che ci permetta di stare bene?
2. Dedicare un tempo limitato a formalità varie. Porsi un limite. Valutare quanto si riesce a sopportare e imparare a declinare inviti che non interessano.
3. Premiarsi per il potere di sopportazione. È fondamentale riconoscersi il merito del sacrificio e premiarsi per la buona gestione delle incombenze natalizie.
4. Rifiutarsi senza sentirsi in colpa. Un buon “no” liberatorio in alcuni casi è necessario. Non bisogna aver alcun timore a non prendere parte a programmi a cui si è partecipato fino all’anno prima.
5. Non è poi così male, cercare di vedere il lato buono delle situazioni. Se invece pensiamo che alla fine parteciperemo, impegnamoci a trovare l’aspetto positivo e il bello di passare del tempo con persone che vediamo poco ma che sono comunque parte della nostra vita da sempre.
6. Fare yoga o esercizi di rilassamento. Trovare il tempo per non soccombere agli eventi, ritagliandosi dei momenti per recuperare il contatto con sé stessi e allontanando le tensioni accumulate.
7. Per chi è lontano da casa. Non perdersi d’animo, chi è vicino lo è al di là delle distanze fisiche. A Natale come in qualsiasi altro momento dell’anno. Al giorno d’oggi ci sono tanti strumenti per alleviare la lontananza, e se non sarà a Natale, non mancheranno le occasioni per stare insieme e sarà comunque festa.
8. Fare qualcosa di socialmente utile. Invece di partecipare a pranzi e cene che non ci interessano, un’ottima alternativa è aiutare chi ha più bisogno, ad esempio dando una mano alla mensa dei poveri, nelle strade, o nei reparti degli ospedali.
9. Prendersi del tempo per sé. Durante le feste tutto si ferma, ma non è detto che si debba impiegare il tempo come suggerito dalla prassi natalizia. Può essere il momento perfetto per sfruttare questo stallo generale a proprio favore e dedicarsi finalmente a ciò che più si ama, in totale libertà.
10. In fondo sono pochi giorni, poi si potrà finalmente dire: “E anche questo Natale è andato”. Sta nelle nostre mani far sì che vada nel miglior modo possibile.

Ufficio Stampa: Yuppidea

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