2 Nov 2020

“We are Hydro”, continua la campagna di crowdfunding per lo spazio culturale

Scritto da: Lorena Di Maria

A causa dell'alluvione che in Piemonte ha causato ingenti danni, Cittadellarte a Biella sta reagendo con forza agli effetti dell’esondazione del torrente Cervo, che ha demolito una sua parte. A una settimana dal lancio della campagna di crowdfunding in sostegno dello spazio Hydro sono già settanta le donazioni ricevute sulla piattaforma "produzionidalbasso.com". Il processo di rinascita e la raccolta fondi sono solo all'inizio: ecco come dare il proprio contributo.

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Biella - Dopo un dramma, il passo più importante per superare il momento di difficoltà vissuto è rialzarsi. Un processo che implica uno sforzo emotivo non indifferente. E a volte, da soli, è impossibile riuscire in questa impresa.

I ragazzi di Better Places, a poco meno di un mese dall’alluvione con conseguente esondazione del Torrente Cervo che ha portato il crollo di Hydro, sono già ripartiti. Dopo momenti di confronto e riflessione hanno rivolto lo sguardo al futuro, reagendo davanti alle difficoltà. E così hanno chiesto l’aiuto di tutti coloro che avevano sempre vissuto e animato lo spazio diventato un punto di riferimento culturale e musicale nel biellese.

Una settimana fa, infatti, è stata lanciata la campagna di crowdfunding We are Hydro, nata per avere un sostegno economico che possa far sì che il loro desiderio si realizzi: riaprire Hydro la prossima estate. Non sarà affatto semplice, ma è lecito sognare in grande. La settimana in corso ha alimentato questo sogno, con oltre 2700 euro raccolti, frutto dei contributi di più di 70 persone. La strada è lunga, ma il territorio ha subito dato una mano. Così, rialzarsi sarà meno difficile.

La campagna di crowdfunding è sulla piattaforma produzionidalbasso.com, scelta dal team di Hydro per la realizzazione di questa iniziativa. La campagna fa parte del network nazionale ARCI ospitato sulla piattaforma e l’obiettivo è di arrivare ai 20.000€ entro la fine dell’anno. «Quando avremo individuato lo spazio adatto – spiegano i soci di Hydro – vogliamo essere pronti per non smettere di immaginare come sarà tornarci dentro, per godere del piacere di stare insieme, esprimere le proprie passioni, realizzare quanto di meglio la nostra comunità saprà sognare insieme.

Pensiamo che un obiettivo alla nostra portata sia quello di 20.000€, fondamentali per coprire le prime spese di allestimento e avviare il cantiere per il nuovo spazio Hydro. Vogliamo essere pronti e non perdere nemmeno un giorno, potendo già disporre di risorse utili ad allestire gli spazi quando si potrà iniziare a farlo».

Lo staff, nel frattempo, sta sondando possibili luoghi dove immaginare il nuovo Hydro e ha reso noto quali spazi occorreranno per ripartire: uno performativo attrezzato (palco, quinte, illuminazione, impianto audio, regia), uno di socializzazione e ristoro (bar attrezzato, sedute, tavoli) e uno per confronti e lavoro (arredi da ufficio, sedute, rete internet). «Fin dai primi giorni dopo l’alluvione del 3 ottobre scorso – ha affermato Luca Biasetti, presidente di Better Places APS – la Fondazione Pistoletto ha rinnovato la disponibilità alla collaborazione con la nostra associazione: nonostante spazio Hydro sia andato perduto, sicuramente non è perduta la comunità che ne ha animato le attività in questi anni.

In attesa di identificare un nuovo spazio di approdo per le attività di Better Places, approdo la cui disponibilità è già stata rinnovata da Cittadellarte stessa, l’associazione intende rimettere mano al processo costitutivo del “progetto HYDRO”.

Nel rinnovare lo spazio, è necessario rinnovarne anche la mission, adeguandola ai bisogni di questo tempo, diverso da quello in cui – cinque anni fa – il gruppo di persone e di realtà sociali e culturali che animavano la città ma volevano confrontarsi con un progetto unitario più “grande” iniziarono a pensare uno spazio che aveva come obiettivo quella di rendere Biella una città d’Europa. «Nei mesi invernali che verranno – ha concluso – promuoveremo una serie di assemblee (virtuali e di persona, quando sarà possibile) che avranno come obiettivo quello di aprire il dibattito sui temi che caratterizzeranno la mission dello spazio che verrà».

Articolo tratto da: Journal Cittadellarte

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