DIAMO UN TAGLIO ALL’ECCESSO DI NOTORIETÀ A POLITICI E VOLONTARI

Più si dà lustro a chi ha un ruolo pubblico e sociale e maggiore sarà l’ipocrisia che confermerà la loro posizione

di Ernesto Bodini (giornalista e opinionista)

Si dice che a volte la provocazione, se con finalità costruttive, può sortire qualche positivo effetto, cosa che non avviene mai quando invece è originata da menti “fuorvianti e contorte” per ottenere vantaggi di immagine o addirittura per destabilizzare un sistema o disonorare una persona. Tutti lamentano che nella vita politica, delle relazioni sociali e dell’informazione in generale c’é troppo presenzialismo, ossia quella voglia “incontrollata” di apparire per ottenere visibilità e soprattutto considerazione. Tra questi emergono più o meno tutti i politici inseguiti dai giornalisti (e da qualche illuso tirapiedi od opportunista), con la bramosia di rilasciare (quando conviene) determinate dichiarazioni, e a loro volta gli operatori dell’informazione li inseguono spasmodicamente per carpire quelle notizie, anche brevi, che possono costituire magari uno scoop. Scene di questo genere avvengono tutti i giorni un po’ ovunque e soprattutto all’uscita delle sedi Parlamemtari e/o Ministeriali, e i vari telegiornali ci mostrano quelle piccole folle di cronisti che si accalcano per ottenere il massimo avvicinamento a questo o a quel politico- E questo produce essenzialmente due effetti: lo sgomitare degli uni verso gli altri (pestoni e spintoni non si risparmiano), e la ”gratuita” ed eccessiva pubblicità dei destintari da avvicinare; poi, di corsa in redazione a stilare quel “pezzo” spesso corredato di fotografie, magari dall’espressione ad effetto come lo saranno certamente il titolo e il sommario. Questo vertiginoso e pluri quotidiano modus operandi a mio avviso il più delle volte è l’espressione di una insulsa platealità da parte degli uni e degli altri, e questo sta a dimostrare che sobrietà e modestia non sono tra le virtù di chi intende rappresentarci, anche perché è risaputo che chi troppo appare poco vale… ma questo la massa vociante non lo vuol capire! Per non parlare poi delle esibizioni di piazza del politico di turno con comizi e conferenze, dove la folla di beniamini e contestatori si accalcano regalando applausi, richieste di strette di mano e selfie illudendosi delle promnesse, che vengono loro fatte, magari rafforzate da qualche strizzatina d’occhio… Ora se volessimo ipotizzare di non dar seguito a questi esibizionisti di piazza, io credo che diminuirebbe la loro popolarità (e per noi l’illusione) e di conseguenza la loro stessa credibilità. Ma poi c’é anche l’effetto opposto che consiste, da parte dei camaleonti narcisisti, di non ribellarsi alle critiche più aspre, fedeli al detto: «Parlatene pur male, purché ne parliate», e se questi si dovessero offendere il saggio Aristotele (383-322 a.C.) suggeriva: «C’è solo un modo per evitare le critiche: non fare nulla, non dire nulla, e non essere nulla».

Ecco che la comunicazione  (che una volta era definita il “Quarto Potere”) è ugualmente loro favorevole e, proprio per questa ragione, sarebbe saggio non dare seguito ad ogni loro uscita pubblica anche perché alla resa dei conti, la verità non sono quasi mai intenzionati a dichiararla, come pure le loro “buone” intenzioni e/o promesse che una volta (per antonomasia) erano addebitabili ai marinai, mentre oggi sono “imputabili” ai politici più scaltri e spesso inattendibili. Perciò, poco censo a questi lor “Signori”, se si vuole confinarli nell’oblio prima che salgano al potere e fare danni! Ma queste mie osservazioni-proposta riguardano anche molte persone che fanno parte del volontariato, di questa o quella associazione che, pur di apparire e pontificare, ostentano quanto di meglio il loro carniere contiene. A costoro (volontari e politici) rammenterei che il mondo è diviso in due categorie: quelle che fanno le cose e quelle che ne acquistano il merito. Dovrebbero cercare, se possono, d’appartenere  alla prima categoria. C’é molta meno concorrenza. Ed è inevitabile constatare che si diventa famosi quando si è in vita, e in non pochi casi ipocritamente apprezzati solo  post-mortem.

L’immagine è tratta dal sito Il Post

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