VANITÀ NARCISISMO (NON PATOLOGICO) “VALORI” EMERGENTI E DELETERI

Osservazioni di un “non filosofo accademico” ma di un osservatore acuto.

di Ernesto Bodini (giornalista e opinionista)

Di in tanto, per non dire quasi sempre, la pubblicità non ci risparmia spot per evidenziare, ad esempio, i progressi della chirurgia estetica ed altri accorgimenti per migliorare il proprio aspetto fisico… con il desiderio di piacersi di più ma addirittura di invecchiare il più tardi possibile. Se poi queste notizie del progresso scientifico vengono diffuse dai telegiornali, credo che equivale ad un “insulto” a chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena, o addirittura per povertà non riesce nemmeno a farsi curare per una malattia anche seria. Mi si dirà che ciò non rappresenta una novità in virtù del fatto che il commercio ha le sue esigenze, e l’informazione altrettanto; ma ben poco si approfondisce nel dare maggior spazio (se non per mera notizia di cronaca) a chi vive ai margini della società e, quando si citano questi casi, l’informazione (per quanto diritto-dovere) assume talvolta più un carattere di pietas, che a mio avviso è alquanto umiliante. Ma vogliamo considerare, una volta per tutte, la vera essenza dell’Essere umano in quanto Persona specie se dotata di quei valori morali ed etici che, a mio parere, dovrebbero servire come monito a quanti ostentano quel benessere superfluo che nulla ha a che vedere con la necessità concreta per vivere? A questo riguardo mi si dirà pure che ricchezza e povertà sono sempre esistite, e questo è vero, ma è altrettanto vero che si fa sempre meno per far prevalere l’umiltà e la modestia sulla superiorità e l’immodestia. E noi che scriviamo per divulgare, per informare e magari anche per insegnare (umilmente) qualcosa, che responsabilità abbiamo? Parecchia, direi, perché a seconda di quello che trasmettiamo al fruitore, possiamo condizionarlo in bene o in male e, purtroppo, il più delle volte non veniamo a conoscenza se abbiamo causato un qualche effetto negativo. Ma tornando agli effetti prodotti dalla pubblicità-informazione su come migliorare la propria immagine estetica (ad eccezione per ragioni patologiche) con la “complicità” della scienza medico-chirurgica e farmacologica, mi viene da dire che i candidati alla vanità e al narcisismo forse hanno compreso ben poco dei valori della vita e, si badi bene, questo non è moralismo ma una constatazione che non può avere altri riscontri se non quello che si va sempre più imponendo, ossia la cultura dominante del bello… ma anche dell’effimero e deleterio. Di fatto bisogna anche ammettere che la nostra esistenza è basata sul dono di distinguere il bello dal brutto, il piacevole dal riluttante; ma quando ad “imporsi” è tutto ciò che è voluttuario, mi sembra che i sentimenti che fanno parte della nostra più recondita interiorità, si vanno anch’essi depauperando giorno dopo giorno così che la Persona diventa in qualche modo insignificante anche al cospetto di Dio, seppur meritevole di rispetto in quanto appartenente al genere umano da Egli voluto. Si, lo so, probabilmente sto sconfinando, come se volessi atteggiarmi a quella saccenza che qui deve essere fuori luogo; ma mi si creda, pur non potendo anch’io scagliare la prima pietra, mi sento in “composto” dovere di far emergere quanto bisogno abbiamo noi tutti di migliorarci prima dentro e poi fuori… Ma si sa che le “leggi terrene” sono capestro e spesso incontrovertibili, tuttavia approcciare un’analisi sociologica di questo tipo può indurre ad un minimo di riflessione e chiedersi: un viso rifatto e un corpo rimodellato (maschili o femminili) quanto migliorano la vita per dire che è degna di essere vissuta? Non sono per niente un accademico di filosofia, ma la studio quasi ogni giorno per conto mio osservando ogni evento sociale che ci riconduce alle nostre origini e, se la nostra coscienza non ci tradisce, sarà bene voltare pagina ed iniziare un nuovo capitolo: “il dovere di vivere più spiritualmente che materialmente”. Ecco, in modesta sintesi, quello che mi premeva sottolineare senza lanciare dardi per non ferire alcuno!

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